Monday, June 16

OH SHIT AGAIN IN THE CAGE

30maggio2006 mattina
La gabbia per criceti ha dimensioni di dieci metri per sei. La gabbia per criceti è piena di piccoli tavoli in legno smangiucchiato messi uno di fianco all’altro con altrettante piccole sedie traballanti. Non c’è cibo, o acqua o noccioline o segatura. Ma ci sono finestre dalla luce biancastra e panorama asettico e inerte fuori dal grande vetro opaco che ci separa dal mondo. I criceti arrivano in massa parlando furiosamente, concitati nei loro inutili discorsi, parlano e dicono cazzate fremendo di stupidità, si posizionano nei tavolini troppo bassi e dall’altezza variabile e ci incastrano sotto le loro zampette. Arriva qualcuno molto simile a loro ma molto grande ma è tutta apparenza.
Il Grande Criceto parla ma non è ascoltato.
Allora il Grande Criceto urla, mostrando i dentini da roditore. I criceti sofffrono in silenzio perchè non c’è la RUOTA e perchè non c’è cibo e perchè se fosse per loro divorerebbero il loro vicino. Allora per distrarsi cominciano a vomitare valanghe di cazzate dal loro musetto peloso, il naso come un puntino in continuo e frenetico movimento, i baffetti che tremano nell’aria immobile. Gli occhi fissi verso il fondo della gabbia, dove siede il Grande Criceto, il Criceto Sapiente, con i suoi enormi occhi vispi e attenti, e la sua mole debordante e pelosa che si scioglie sommergendo la sedia troppo piccola.

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