Thursday, December 11

ubi sunt






Questa foto segna un confine.
Qualcosa evidentemente non tornerà mai più.
Ogni cosa sembra sospesa, le braccia del pilota sono tranquille, mille interrogativi e mille problemi attendono tutti al varco ma il cielo, da quassù, è ampio e pulito. C'è un momento in cui le cose non sono più come prima, e quest'immagine lo segnala in modo dirompente. Questa foto è un simbolo, il ricordo di un mondo senza paura.
Molti dei pensieri che affiorano guardandola sono illusione. Le immagini non portano con sè una verità, evocano una presenza, ed evocare è quanto di più lontano da una sana oggettività. Ma la nostra testolina lavora così, da sempre.
E se anche esistesse una realtà oggettiva dietro a questa foto, qualcuno ha i mezzi per coglierla? Qualcuno l'ha registrata da qualche parte? La sua entità è qualcosa di misurabile? Vedete, questo discorso sta sconfinando nella metafisica.
La verità di questa foto, qualunque fosse, è già fuggita via. Non si può misurare con precisione il momento in cui qualcosa cambia. L'attimo dopo esser stato impresso sulla pellicola, il mondo era già diverso. Ti accorgi che qualcosa è cambiato, ma è già troppo tardi per capire quando è successo.