Sunday, April 26

i live among the creatures of the night

fuori dalla mia finestra è ancora chiaro. fuori dalla mia finestra il lampione si sta prendendo una lavata memorabile. lui e gli alberi con le foglioline verde chiaro ancora accartocciate. e i maggiolini che stavano uscendo fuori in questi giorni, ora saranno portati via dai ruscelli di acqua, a pancia in su, incapaci di muoversi, sfigati come sempre. ma oggi voglio essere meno rompipalle del solito, quindi ho messo su un po' di musica anni 80. quelle strane canzoni che sembrano contorcersi in suoni strani e ansiosi. dovevano aver paura di qualcosa. eppure è stato carino, nascere negli anni ottanta. crescere nei novanta. tutto aveva qualcosa in più. tutto era più vero. delle cose nuove, di quelle che sarebbero poi state definite rivoluzioni potevi vedere l'inizio, potevi ancora percorrere all'indietro la strada e rivedere ancora una volta da dove eravamo partiti. cosa eravamo. adesso i ragazzini, maledetti, pensano che la play3 sia la norma. pensano che sia saltata fuori così. non hanno visto niente, i bastardi. non sanno niente. non hanno neanche voglia, non gli interessa, vedere da dove veniamo. non sanno da dove vengono. questo è dannoso cazzo. non sanno niente di metroid che si appallottola e dei mostri fatti di pixel, i veri pixel quadrati, nè degli infiniti livelli di mario. non sono nostalgica. ma io la strada la voglio veder bene. voglio sapere da dove vengo. la so la strada. la so e basta, dannazione.

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