Saturday, January 4

a wish



Come vorrei non aver bisogno di nessuno. Pensavo fosse possibile, l'ho sempre pensato, e invece ecco che non è vero. Io vengo presa nel vortice proprio come tutti. Cosa pensavi, KK, di essere immune? Davvero credevi possibile sfuggire ad eros che tutto muove e tutto manda avanti? Ognuno è preso per il collo e non può sfuggire. Tu KK non fai eccezione. Tu ami proprio come gli altri e adesso soffri maledettamente; vorresti tanto non aver bisogno di nessuno e avere la mente libera, non aver bisogno di nessun legame e nessuna persona; e invece eccoti qua, ridicola, sconquassata, in attesa di qualcuno. Pregare mentalmente che il tempo si faccia occasione, e che le occasioni si succedano, non serve più a niente. Pensare e ripensare, rivedere gli attimi passati, non serve davvero a niente. È tutta apparenza e quasi viene la nausea, a KK. Quasi non riesci più a dir nulla, non è vero KK? Muta e incredula davanti alle occasioni perse, muta e perseguitata da immagini e sensazioni che non si possono cancellare. KK, perché dev'esser tutto complicato? Perché non provi semplicemente a prendere quello che viene, senza curarti di quel che è stato?
KK ha un flash improvviso.
È estate.
È un luminoso giorno d'estate, appena sopra il lago, una strada in salita al sole, il caldo che diventa quasi insopportabile, il presagio della sofferenza che sta in agguato qualche centinaio di metri più su, dove l'asfalto è bollente e ripido e la salita non dà tregua, e le gambe saranno già stanche di pedalare. Il lago sta dietro di noi, fresco, meraviglioso, l'estate è solo a metà, rivoli di sudore tiepido scendono dalle tempie, negli occhi, lungo la schiena, dietro le gambe, tu sei davanti a me e vai a zig zag, ti raggiungo e ti sto di fianco. Credo di aver pensato, in quell'istante, a come sarebbe andata a finire, questa mia strana sensazione verso di te. Eppure sembrava allora così innocua, innocente e casuale come un sorriso nella notte. Forse potrei sforzarmi e con un po' di agilità passarti, e lentamente andar via. Non lo faccio. Sto lì mentre la salita diventa sempre più cattiva e insopportabile, e il manubrio scivoloso, e il fiato corto. Ti aspetto. Voglio stare qua. Sento che sto facendo una cazzata. Fa caldo e non so nemmeno come finirà, oggi. Ti guardo e mi guardi e siamo maledettamente stupidi. Vorrei dire qualcosa a proposito della mia visione, vaga e sfumata e resa delirante dalla fatica e dall'endorfina nel mio cervello. Non dico nulla ma dentro di me qualcosa cresce, va formandosi e reclama spazio e visibilità. Il lago è ora lontano, luccica nell'aria tremolante di mezzogiorno, l'altra riva è quasi invisibile dietro la foschia umida e calda. Un senso di malinconia quando siamo finalmente in cima, un'altra valle si apre dopo questa, e così per molti chilometri, altre valli e altri laghi fino ad arrivare alla pianura, immersa nella cappa di calore, grigia, e in fondo in fondo, invisibile a noi, il mare. 
Tutto questo e molto altro quando scolliniamo su una strada dissestata e dimenticata da dio, tutto questo e molto altro nella mia testa mentre mi lancio nella discesa misurando le sensazioni e immaginando la bici senza freni, immaginando i criteri per una felicità possibile, immaginando che forse non mi serve nient'altro che giorni liberi e una bicicletta, per essere contenta. Tutto questo e molto altro, nel mezzo di un giorno e nel mezzo dell'estate; pedalo e intanto penso che forse non ho e non avrò bisogno di legami, forse non avrò bisogno di persone, per trovare la tranquillità che cerco. Ma tu sei ad un passo da me, tu sei qui ora e non mi rendo conto che è solo per questo che sono tranquilla; se ora va tutto bene, è solo perché tu sei qui, sei vicino e sei con me. Soltanto finita l'estate questa cosa è apparsa chiara. Avrei dovuto passare oltre e invece eccomi qua. Avrei dovuto liberare la mente da inutili pensieri e sensazioni, e invece eccomi qua. Saresti dovuto restare in quel giorno d'estate, un'immagine e un sorriso e delle parole su una salita, e invece eccoti qua con me, di nuovo. KK, come fai ad essere così prevedibile? KK perché non ti fai una risata e non salti fuori dall’angolo dove ti sei cacciata?

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